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La Storia

Villa Lagarina ha una lunga tradizione teatrale. Verso il 1930 alcuni giovani fondarono una prima filodrammatica che recitava all’aperto e in teatri improvvisati. Il parroco di allora (monsignor Giovanni Gosetti) trasformò un avvolto della canonica in teatro. Qui, in occasione del matrimonio del conte Pietro Marzani (30 luglio 1932) si tenne una delle prime recite della filodrammatica, “Il Piccolo Parigino” al quale seguirono negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, altre opere come “Nonno Ercole, La notte del Vagabondo, Pioggia di sangue e l’Uomo della V colonna”. Anche alcune operette furono realizzate a cavallo del conflitto bellico come “Ma chi è, Vita Marinara e Occhio di Falco”. Fu nell’immediato dopoguerra che Monsignor Giovanni Gosetti, decano di Villa Lagarina, pensò di realizzare una nuova struttura ad uso oratorio che accogliesse il Teatro facendo sua un’idea nata tra le donne di Villa Lagarina che volevano realizzare un’opera pubblica in ringraziamento alla Vergine Assunta per la protezione ricevuta durante il conflitto bellico appena cessato. Il progetto fu affidato all’architetto conte Pietro Marzani e si iniziarono i lavori di costruzione che, grazie all’apporto di tutta la popolazione, vennero terminati nell’arco di qualche anno con l’inaugurazione del nuovo Teatro.

Negli anni ’50 prese piede il suo utilizzo come sala cinematografica e venne progressivamente a mancare l’attività teatrale che si limitava alla messa in scena di lavori destinati ai festeggiamenti del parroco e di qualche autorità in occasione di anniversari compleanni o onomastici.

Nel 1963 fu messa in scena “Una lampada alla finestra” commedia in cui per la prima volta recitarono come attrici in palcoscenico tre donne: Lia Inama, Giovanna Giordani e Rosalia Linardi. Gli anni ’70 videro una ripresa della attività filodrammatica e nel 1976 si costituì una compagnia amatoriale affiancata negli anni ’80 da una seconda compagnia amatoriale (GRUPPO TEATRO PERSONA). Sono anni che danno vita ad una serie di produzioni teatrali affascinanti, con attori che passavano da lavori più classici di una compagnia a lavori più d’avanguardia dell’altra.
Nel 1982 il teatro venne chiuso per dar corso ad interventi di adeguamento e messa in sicurezza. E’ don Giuseppe Soini, parroco e decano di Villa Lagarina, a promuoverne la realizzazione che grazie al contributo di tante persone e della famiglia del conte Lamberto Marzani in particolare, si concluse il 15 agosto 1985 con l’inaugurazione del Teatro ristrutturato. Per la sua gestione, venuta meno l'attività delle due filodrammatiche, don “Beppino” Soini provvide alla costituzione di un comitato formato dai rappresentanti dei vari gruppi parrocchiali.
Nacque così il COMITATO DI GESTIONE TEATRO, che nel 2001 si costitui in Associazione con un proprio statuto e una propria personalità giuridica. Nel 1993 il teatro venne nuovamente chiuso e sottoposto ad ulteriori opere di miglioramento e messa in sicurezza.
Carlo Baldessarini
Il 24 settembre 2001, con una convenzione, la Parrocchia di Villa Lagarina affidò alla Associazione Teatro Parrocchiale di Villa Lagarina la piena autonomia nella gestione del Teatro. Da allora l’associazione si occupa della gestione Teatro sostenendone i costi ordinari, provvedendo alle manutenzioni con l’apporto di continue ed adeguate migliorie ad impianti e attrezzature. Tra le tante migliorie si ricorda la realizzazione, nel 2019, della nuova cabina di regia del Teatro con il cablaggio di tutte le linee audio e luci. Tante persone hanno fatto la storia del teatro di Villa Lagarina. Volontari, attori, registi, sostenitori. Tanti nomi dovrebbero essere citati. Tante parole dovrebbero essere spese. Non lo facciamo, per paura di dimenticare qualcuno e di fare qualche torto. Nel 1998 abbiamo voluto ricordare tutti intitolando il Teatro Parrocchiale a “CARLO BALDESSARINI” cittadino di Villa Lagarina, Sindaco del comune dal 1956 al 1974, Presidente della Cassa Rurale di Rovereto e sostenitore del Teatro fin dalle sue origini.

La targa nell’atrio del Teatro
Della gente di teatro, della loro passione, del loro ricordo il teatro è pervaso ed ogni volta che si alza il sipario il loro spirito vaga tra le quinte del palcoscenico e ci accompagna. A cura della associazione Teatro dal 1984 si organizzano eventi, spettacoli, concerti, stagioni teatrali ed ogni anno la sala si riempie di pubblico e di applausi. Momenti di entusiasmo e talora di scoramento, di successi e di delusioni. Ad ogni inizio di stagione teatrale ci pervade l’ansia tipica dell’avvio di ogni nuovo progetto. Così ci chiediamo se gli sforzi profusi saranno sufficienti ad essere compresi ; se quel che facciamo valga la pena di essere fatto. Nel nostro tempo vale ancora la pena aprire un teatro? Abbiamo la forza e la capacità di offrire al pubblico una proposta convincente e ricca di significato? Abbiamo trovato la risposta nello spirito e nella filosofia che contraddistinguono in maniera libera e disinteressata la vita di questo teatro, condivisa da quanti hanno prestato qui il loro impegno. La risposta è stata un si convinto. Vale ancora la pena spendersi per cercare di offrire a chi lo desidera un momento di felicità, uno spunto di riflessione, una occasione di incontro. Vale la pena mantenere attivo il teatro se al suo interno c’è gente che lo vive e lo fa vivere. Vale la pena fare fatica per compiere un servizio utile alla nostra comunità convinti che ne valga la pena. Siamo certi che un momento da ricordare non debba per forza essere pieno di effetti speciali ma di momenti semplici, speciali solo per il valore che contengono. Alla amicizia e al servizio dedichiamo il nostro essere TEATRO portando avanti la volontà che tanti anni fa ha animato i nostri Padri ad iniziare questa magnifica avventura.