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13 APRILE 2024 - L' INTERVENTO DI DON PAUL RENNER

15/04/2024

L'uomo non capisce l’importanza di darsi dei limiti.
A partire dall'esempio biblico di Adamo ed Eva nell'Eden che potevano servirsi di “quasi tutto” e non hanno saputo rinunciare al frutto proibito. Quel “quasi” era un limite non accettato.
Il limite aiuta a restare persone sane e oneste.
La Bibbia nel Decalogo offre anche la terapia per guarire da questa tendenza ad eccedere.
I dieci comandamenti indicano i limiti.
Non prevaricare, non desiderare accontentarsi. La bramosia ci fa involvere .
Si torna allo stato animale.
Il gatto è il cane mangiano senza fine, non sanno accontentarsi.
Bisogna avere dei limiti, l’incontentabilità ci distrugge.
Il consumismo ci consuma.
Un'altra terapia per superare questi eccessi la insegna Gesù nelle “Beatitudini”.
Beati i miti, beati i misericordiosi, beati gli operatori di pace.
Gesù dice siate misericordiosi. Ci insegna dei limiti. A non avere tutto subito.
L'uomo ha bisogno di relazioni significative, profonde.
Nessuno vive in eterno su questa terra. Ma come vogliamo essere ricordati ?
Un proverbio arabo dice:
“Quando sei nato tutti ridevano e tu piangevi. Fai in modo che quando morirai tutti piangano e tu possa sorridere sereno.”
Chi compie malefatte, come i marines del Cermis, non dorme sereno. Non ha più pace.
Il pilota dell “Enola Gay”, l’aereo che sgancio la bomba atomica su Hiroshima, non ebbe più pace. Anche se lui non aveva commesso delitti, aveva eseguito un ordine, aveva capito di essere stato usato per superare un limite.
Giovannino Guareschi disse: “oggigiorno tutti hanno dei fini da raggiungere ma hanno dimenticato i principi”.
Non possiamo per bramosia cupidigia e insaziabilità passare sopra la testa delle persone. Queste sono delle forze maligne che distruggono la persona e i rapporti sociali.
Da poveri eravamo insieme e operavamo insieme.
Ora che siamo più ricchi siamo diventati soli e insaziabili.
È la molla del consumismo .
Si tratta di fare una scelta di campo.
Vogliamo puntare sull’ avere sull’apparire o sull'essere?
Essere sinceri , accettare il limite, essere rispettosi della vita altrui, accettare il limite.
Il problema di fondo è che siamo “CAPTIVI” che dal latino si traduce “prigionieri”.
Prigionieri, schiavi, di schemi sbagliati, dell’avere e del potere.
Dobbiamo liberarci dalla nostra cattiveria, dalla schiavitù dall'essere sempre primi, dall'essere arrivisti.
Essere se stessi, non in competizione perenne con gli altri. Non primeggiare
Non seguiamo le mode, Seguiamo l'autenticità dell'essere noi stessi.
Con la disponibilità troveremo tante porte aperte.
Rispettiamo i limiti, rispettiamo le persone, cerchiamo il dialogo non la prevaricazione della arrivismo.
Vivremo tutti meglio.
Non dobbiamo avere limiti solo nello svolgere la nostra missione sulla terra.
Tutti abbiamo una missione da svolgere.
Papà Francesco nella EVANGELII GAUDIUM (273) dice che “ognuno ha una missione in questo mondo: illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare”.
E’ ciò che dobbiamo fare per essere liberi, non più captivi, non più schiavi .
La nostra missione è questa .
Così vivremo meglio noi stessi e gli altri: in positività , seminando bene e raccogliendo amore.
Coltivare se stessi rispettando i limiti, evitando la bramosia e mirando alla sobrietà e alla sostenibilità.
Meno è meglio; il troppo stroppia.
L’accontentarsi rende ricco il povero. La scontentezza rende povero il ricco.
Ricchi lo siamo tutti. Abbiamo limiti molto larghi, siamo fortunati. Siamo in un piccolo eden. Vogliamo un eden più grande? Siamo dei pazzi.
ACCONTENTIAMOCI.